Perché ho iniziato a creare gioielli (la parte che non ho mai detto davvero)
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Non ho iniziato a creare gioielli per un sogno romantico.
Non per passione.
E nemmeno per una vocazione improvvisa.
La verità è che mi mancava l’aria.
Mi sentivo chiusa dentro un momento della mia vita che non riconoscevo più.
Ogni giorno era pesante.
Ogni scelta sembrava inutile.
Ogni possibilità economica sfumava tra le dita.
E quando non respiri più davvero, inizi a scavare.
Cerchi un varco.
Cerchi ossigeno, soldi, spazio, libertà — tutto insieme.
La prima spinta è stata economica. Senza giri di parole.
Mi serviva una via d’uscita.
Mi serviva un modo per ricostruire la mia autonomia, per non sentirmi dipendente, bloccata, piccola.
Stavo cercando un lavoro… e invece ho trovato un modo di vivere.
Perché mentre provavo a rimettere ordine nel mio presente, ho iniziato a creare.

Mentre cercavo soldi, ho trovato aria.
La prima volta che ho preso in mano le pinze e ho iniziato a lavorare un filo, ho avuto una sensazione precisa:
qui respiro.
Non era un hobby.
Era un rifugio.
L’unico luogo in cui il caos si abbassava e tutto diventava semplice, pulito, possibile.
Mentre creavo, per qualche ora smettevo di sentire il peso della vita che avevo intorno.
Il rumore si abbassava.
La testa rallentava.
Il corpo si scioglieva.
Era come aprire una finestra dopo mesi di aria viziata.
E, improvvisamente, sentirmi viva.

Quindi sì: è iniziato tutto per necessità. Ma è continuato per libertà.
Perché mettere insieme materiali, colori, forme…
mi aiutava a rimettere insieme anche me stessa.
Ogni gioiello era un tentativo.
Ogni tentativo era un passo.
Ogni passo era un respiro in più.
E piano piano, quel respiro è diventato una strada.
Non è stato un “seguire un sogno”. È stato salvarmi.
E da lì è nato tutto.
Il laboratorio.
Il primo ordine.
La prima cliente che mi ha detto “mi rappresenta”.
La prima volta in cui ho capito che non stavo solo vendendo: stavo trasferendo respiro a qualcuna che magari ne aveva bisogno quanto me.

Perché continuo ancora oggi?
Perché creare gioielli è ancora la mia forma di libertà.
È la mia autonomia economica, sì — ma è anche la mia autonomia emotiva.
È il mio modo di ricordarmi che posso rinascere ogni volta che la vita si stringe troppo.
È il mio ossigeno.
E se anche solo una mia creazione può diventare un soffio di respiro per un’altra donna…allora so che sto facendo esattamente ciò che devo fare.